QUALI INDICAZIONI SONO PREVISTE PER IL RIENTRO IN CLASSE
La scuola è stata una delle prime istituzioni a dover adottare misure di prevenzione per fronteggiare la diffusione del Covid-19. La sospensione delle attività didattiche in presenza non ha richiesto solamente il ripensamento della didattica e la ridefinizione delle modalità di insegnamento- apprendimento a distanza, ma ha anche interrotto improvvisamente la partecipazione a un contesto socio-educativo fondamentale per bambini e ragazzi, stravolgendo routine funzionali ai percorsi di crescita di ciascuno. Quando avverrà, il rientro a scuola non potrà configurarsi come semplice ripresa delle attività didattiche in presenza, ma dovrà prefigurare spazi e modi, adeguati alle varie fasce di età, con cui ri-significare tanto l’esperienza vissuta nei mesi di sospensione quanto il ritorno a una normalità che sarà necessariamente differente da prima.
Per questo il 26 giugno il MIUR ha pubblicato il Piano scuola 2020-2021, vale a dire il documento di pianificazione per il rientro in classe nel prossimo anno scolastico.
Dal testo si evince che, nel mese di settembre 2020, le attività scolastiche riprenderanno su tutto il territorio nazionale in presenza, nel rispetto delle indicazioni finalizzate alla prevenzione del contagio contenute nel Documento tecnico, elaborato dal Comitato tecnico scientifico (CTS) istituito presso il Dipartimento della Protezione civile. La ripresa delle attività, ovviamente dovrà garantire sicurezza, in termini di contenimento del rischio di contagio, benessere socio emotivo di studenti e lavoratori della scuola, qualità dei contesti e dei processi di apprendimento e rispetto dei diritti costituzionali alla salute e all’istruzione.
Per ciò che concerne le misure contenitive, organizzative e di prevenzione e protezione da attuare nelle singole istituzioni scolastiche per la ripartenza, si prevede che il distanziamento fisico rimane un punto di primaria importanza nelle azioni di prevenzione.
Inoltre nel documento si parla di autonomia scolastica, cioè ogni istituzione scolastica provvederà eventualmente a riconfigurare il gruppo classe in più gruppi di apprendimento, a prevedere una frequenza scolastica in turni differenziati. Non solo, gli studenti potranno fruire, qualora necessario, di attività didattica in presenza e, in via complementare, di didattica digitale integrata.
In merito alla disabilità e all’inclusione scolastica, nelle linee guida è specificato come la “priorità irrinunciabile sarà quella di garantire, adottando tutte le misure organizzative ordinarie e straordinarie possibili, sentite le famiglie e le associazioni per le persone con disabilità, la presenza quotidiana a scuola degli alunni con Bisogni educativi speciali, in particolar modo di quelli con disabilità, in una dimensione inclusiva vera e partecipata”.
In base alla tipologia di disabilità saranno riformulate alcune indicazioni, sempre nel rispetto delle specifiche indicazioni del Documento tecnico del CTS. Le regole da rispettare sono le seguenti:
- gestire gli alunni con disabilità certificata, sempre nel rispetto del distanziamento fisico, definendo un piano anche in riferimento alla numerosità, alla tipologia di disabilità, alle risorse professionali specificatamente dedicate, garantendo in via prioritaria la didattica in presenza.
- non hanno l’obbligo di utilizzare la mascherina gli studenti affetti da disabilità che non permette l’uso prolungato della mascherina.
- Per l’assistenza di studenti con disabilità, laddove non è possibile rispettare la distanza fisica, potrà essere previsto per il personale l’utilizzo di ulteriori dispositivi. Nello specifico in questi casiil lavoratore potrà usare unitamente alla mascherina chirurgica, fatto salvo i casi sopra menzionati, guanti in nitrile e dispositivi di protezione per occhi, viso e mucose.
Nell’applicazione delle misure di prevenzione e protezione si dovrà necessariamente tener conto delle diverse disabilità presenti.