QUELLO CHE IL DATORE DI LAVORO PUO’ FARE
Con l’estate iniziano anche i periodi di vacanze e di ferie. Normalmente luglio ed agosto sono i mesi nei quali le famiglie italiane si godono il riposo dal lavoro e con loro anche i domestici che prestano servizio come colf, badanti o baby sitter.
Ma come fare se badanti e colf hanno terminato le ferie durante il lockdown?
Molte famiglie hanno deciso di fare a meno di badanti e colf, spesso in comune accordo con i dipendenti. La paura di essere contagiati da parte delle famiglie, ma anche da parte dei lavoratori, ha portato molti rapporti di lavoro ad una soluzione alquanto particolare durante il lockdown.
Il Governo non ha imposto la chiusura del lavoro domestico, come è accaduto per le fabbriche e le aziende e così via. Il lavoro domestico di colf e badanti è stato reputato essenziale e per questo non rientrava tra i lavori che dovevano essere sospesi. Ma le interruzioni delle attività hanno avuto una certa rilevanza anche in questo settore, per i motivi prima citati. I lavoratori così sono stati costretti a consumare le ferie, e adesso si trovano senza giorni per le vacanze.
Si riteneva troppo pericoloso assistere un anziano, un bambino o occuparsi della casa nella fase del lockdown, sia per le famiglie o per l’anziano per cui si lavorava, che per gli stessi lavoratori.
I domestici, però, non hanno potuto beneficiare della cassa integrazione e per questo migliaia di colf, badanti e baby sitter sono rimaste senza un sostegno al reddito quando le famiglie, magari colpite in prima persona dalla crisi economica, non hanno più potuto sostenere i costi dei propri dipendenti. Per supplire a questa carenza, in parte colmata con il Decreto Rilancio, con l’erogazione di bonus, molti datori di lavoro, in linea e nel rispetto delle indicazioni di legge, hanno concordato con i domestici il godimento di un periodo di ferie. Un modo per non far mancare al lavoratore un’entrata mensile. Ovviamente, questo è andato a scapito dell’estate proprio perchè rimasti senza giorni di ferie.
Il Ccnl domestico stabilisce, infatti, che ogni lavoratore abbia diritto a 26 giorni di ferie per ogni anno lavorato. Cosa succede, dunque, se quel periodo è stato già fruito nel periodo di lockdown?
In questo caso il datore di lavoro può optare per due alternative:
- potrà scegliere di anticipare un periodo di ferie anche se ancora non maturato, garantendo al lavoratore un’entrata economica e consentendo comunque di andare in vacanza al proprio dipendente, nonostante non abbia più giorni di ferie. Questi giorni andranno poi recuperati in futuro, quindi il problema si ripresenterebbe in avanti.
- oppure può decidere di concedere dei permessi che però non saranno retribuiti, in questo caso però, il lavoratore rimane senza reddito.
Qualora il datore di lavoro adottasse la seconda scelta, il domestico per supplire al mancato stipendio potrà, qualora ne abbia diritto, richiedere l’indennità Covid-19 di 1000 euro istituita dal Dl Rilancio.