TUTTE LE PRINCIPALI QUESTIONI DI DATORI DI LAVORO E LAVORATORI DOMESTICI

Quello attuale, è un periodo che sconvolge la vita quotidiana di ognuno di noi, anche dei lavoratori domestici, come ad esempio le badanti. Visto il decreto emanato l’11 marzo 2020 dal Governo, di restare a casa per evitare e contenere il contagio del virus, le famiglie e i lavoratori domestici si trovano a dover fare i conti con una gestione del lavoro che improvvisamente cambia. A riguardo, sono state formulate una serie di domande e risposte in collaborazione con DominaAssindatcolf, per fare un pò di chiarezza.

  • Si può imporre al lavoratore di recarsi al lavoro nonostante l’invito sia, per tutti, di limitare al massimo gli spostamenti a meno di cause urgenti?

Se la prestazione non è necessaria, si richiede ai datori di lavoro di lasciare a casa i propri collaboratori continuando a pagare, laddove possibile, la retribuzione mensile. Se invece è la badante a volersi recare al lavoro, contro il parere della famiglia, se non si trova un accordo (possibilmente scritto), onde evitare il licenziamento si può ricorrere alle ferie – anche anticipandole, se il lavoratore non le avesse ancora maturate, così da garantire comunque una retribuzione al dipendente senza interrompere il rapporto di lavoro.

  • Cosa fare nel caso in cui la badante è convivente?

In questo caso, sia il datore di lavoro che il lavoratore devono attenersi alle regole dettate dal Governo per il rispetto di tutti i presenti in casa. Questo significa che si deve evitare in ogni modo di uscire di casa. Ad ogni modo, il datore di lavoro non può impedire al lavoratore di uscire, poiché né il datore di lavoro né il lavoratore può limitare la libertà altrui. Se non si è d’accordo su scelte o abitudini, per non rischiare il contagio, si consiglia di interrompere il rapporto di lavoro per giusta causa (o consigliare alla badante di mettersi in ferie).

  • Se la colf o baby sitter di sua spontanea iniziativa non viene più devo continuare a pagarla lo stesso?

Se regolarmente assunta e non può recarsi al lavoro per il decreto emanato, può essere invitata a prendere ferie. Se il lavoratore si rifiuta può chiedere anche di godere di permessi non retribuiti.

  • La badante o colf può uscire per andare a fare la spesa?

La badante può continuare a svolgere alcune commissioni strettamente necessarie (fare la spesa, andare in farmacia). Come per tutte le altre persone, deve essere munita di autocertificazione che giustifichi la sua uscita, per evitare sanzioni in caso di controlli. Inoltre, ricordarsi di mantenere la giusta distanza durante le file d’attesa.

  • È possibile licenziare?

Si può licenziare solo per giusta causa, vista la situazione attuale. Inoltre, con l’interruzione del lavoro, la colf o badante potrà percepire l’indennità di disoccupazione, ma se possibile deve essere evitata questa soluzione.

  • Il pagamento dei contributi è sospeso?

Il pagamento dei contributi previdenziali e assistenziali, visto l’ultimo decreto emanato dal Governo il 16 marzo 2020, è attualmente sospeso.I contributi previdenziali e assistenziali oggetto di sospensione sono quelli con scadenza legale di adempimento e di versamento nell’arco temporale dal 23 febbraio al 30 aprile 2020.

E’ inoltre possibile consultare il vademecum redatto da Domina (Associazione Nazionale Famiglie Datori di Lavoro Domestico per le famiglie e i lavoratori) dove vengono redatti sette punti per informare i datori e lavoratori domestici rispetto al comportamento da tenere durante l’epidemia di Coronavirus, nel rispetto degli accordi di lavoro.

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