PERMESSI SPECIALI E REGOLE DA SEGUIRE PER LE USCITE ACCOMPAGNATE

L’emergenza Coronavirus, ha costretto tutte le persone a cambiare le proprie abitudini di vita limitandone la libertà di movimento e la socialità, poiché costrette a stare in casa e in talune circostanze in isolamento. Questa situazione crea maggiore disagio quando si parla di persone con disabilità, soprattutto quella intellettiva. Per queste persone con un’elevata fragilità cognitiva,con spesso associati disturbi comportamentali, le interruzioni dei quotidiani rapporti con i contesti di cura socio-sanitari e di tutti quegli interventi “informali” incidono negativamente sulla loro salute. Il rischio è quello di avere un aumento considerevole della condizione di vulnerabilità in queste persone.

Il tema è stato affrontato dal Governo che per venire incontro alle esigenze delle persone con disabilità intellettiva, ha previsto alcune deroghe al divieto di uscire dalla propria abitazione. Inoltre sul sito dell’ Ufficio per le politiche in favore delle persone con disabilità della Presidenza del Consiglio sono pubblicate le faq sulle misure per le persone con specifiche necessità, dove in risposta all’esigenza di uscire di casa delle persone con disabilità psichica si precisa: le persone con disabilità cognitiva, intellettiva e relazionale e i familiari che le accompagnano possono uscire di casa solo se strettamente necessario e non è possibile fare diversamente, restando nei dintorni, rispettando le regole di distanziamento sociale per prevenire il contagio del virus.  La raccomandazione è comunque quella di rimanere a casa per evitare di contagiare sé stessi e gli altri. Eventualmente, l’esigenza deve essere autocertificata e in tal caso si può indicare tra le ragioni dello spostamento l’“assistenza a persone con disabilità”. Inoltre è consigliabile, anche se non obbligatorio, munirsi di altra documentazione, come il certificato attestante la condizione fisica o di disabilità rilasciato dal proprio medico curante o dalla struttura che segue l’assistito.

Non solo, per le persone con disturbo dello spettro autistico e  per le loro famiglie, alcune regioni tra cui la Regione Veneto hanno emanato apposite ordinanze, circolari e disposizioni con le quali si precisa che anche in tale fase emergenziale, può risultare quindi necessario, per i quadri clinici che ne hanno necessità e valutando attentamente i possibili rischi, consentire brevi uscite accompagnate. In particolare la Regione Veneto, con una circolare redatta dalla Direzione Regionale Prevenzione, inviata ai Sindaci e ai Prefetti del territorio, ha predisposto alcune deroghe all’ordinanza del Presidente Zaia per quanto riguarda le uscite e gli spostamenti delle persone con gravi disabilità intellettive, disturbi dello spettro autistico e patologie psichiatriche ad elevata necessità di supporto. La circolare prevede che le persone affette da tali patologie o disabilità possano uscire dalla propria abitazione con l’assistenza necessaria di un accompagnatore, limitando l’uscita allo stretto necessario e adottando tutte le misure di prevenzione raccomandate dalla normativa vigente (distanza interpersonale con terze persone, uso di mascherine). L’accompagnatore avrà cura di portare con sé apposita autocertificazione, corredata dal certificato medico, attestante la sussistenza delle condizioni di salute che sono alla base della deroga alla limitazione di circolazione sopra descritta.

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