SINTOMI E SVILUPPO DELLA MALATTIA

Questa malattia, prende il nome dal neurologo tedesco Alois Alzheimer che all’inizio del 1900 ne descrisse per primo le caratteristiche. E’ caratterizzata da un processo degenerativo progressivo che distrugge le cellule del cervello, causando un deterioramento irreversibile delle funzioni cognitive (memoria, ragionamento e linguaggio). L’avanzamento della malattia porta a compromettere seriamente l’autonomia e la capacità di compiere le normali attività giornaliere.

È la causa più comune di demenza nella popolazione anziana dei paesi sviluppati: attualmente si stima ne sia colpita circa il 5% della popolazione al di sopra dei 65 anni e circa il 20% degli ultra-85enni.

Ma quali sono i sintomi?

Uno dei segnali più comuni del morbo di Alzheimer è la perdita di memoria, soprattutto dimenticare informazioni apprese di recente. 

Altri segnali sono la difficoltà nello sviluppare e seguire un programma, lavorare con i numeri oppure completare le semplici attività quotidiane, come ad esempio guidare fino a casa.

Può capitare di perdere il senso spazio-tempo e non ricordare un luogo famigliare o la data odierna.

La difficoltà a leggere, a giudicare la distanza e a stabilire un colore o il contrasto, possono essere dei sintomi.

Molti problemi sono anche  legati al linguaggio, a seguire una conversazione o semplicemente a ricordare l’argomento del dialogo.

Oltre alla perdita di memoria si potrebbe verificare l’ incapacità di ritrovare le cose o di lasciarle in posti inconsueti. A volte, i malati di Alzheimer possono accusare altre persone di averle rubate. 

Cambiamenti nel giudizio o nel processo decisionale possono essere dei segnali. Si possono presentare anche la scarsa attenzione alla cura della propria persona  e all’igiene personale.

Il morbo di Alzheimer può portare cambiamenti umorali e di personalità, possono diventare confusi, sospettosi, depressi, spaventati o ansiosi. Possono essere facilmente suscettibili a casa, al lavoro, con gli amici o nei luoghi nei quali sono al di fuori della loro comfort-zone.

La malattia secondo gli studi si sviluppa attraverso 7 fasi:

Fase 1: Nessuna disabilità 

  • Piccoli episodi di perdita di memoria, ma non rilevanti.

Fase 2: Declino cognitivo molto lieve 

  • Sensazione di avere vuoti di memoria  dimenticando parole famigliari o la posizione di oggetti di uso quotidiano.

Fase 3: Declino cognitivo lieve 

  • Amici, familiari o colleghi di lavoro iniziano a notare delle difficoltà.
  • Problemi nel ricordare i nomi o le parole giuste, dimenticare cose appena lette, complicazioni nell’organizzazione di cose semplici.

Fase 4: Declino cognitivo moderato

  • Dimenticare eventi recenti 
  • Difficoltà ad eseguire calcoli aritmetici
  • Carattere sempre più lunatico o riservato sopratutto durante eventi sociali .
  • Lacune sulla propria storia personale

Fase 5 : Declino cognitivo moderatamente grave 

  • Le lacune nella memoria e nel pensiero diventano evidenti.
  • Si comincia ad avere bisogno di aiuto per svolgere le attività quotidiane. 
  • Confusione su luoghi, orari e date.
  • Difficoltà nello scegliere i vestiti da solo.

Fase 6 : Declino cognitivo grave 

  • La memoria peggiora significativamente
  • Cambiamenti di personalità
  • E’ necessario un aiuto importante per svolgere le attività quotidiane 
  • Dimenticare il proprio nome 
  • Confusione nel riconoscere persone vicine
  • Dormire durante il giorno e rimanere svegli di notte
  • Incapacità nel vestirsi da solo e nel riconoscere cosa e come indossare certi indumenti
  • Problemi sempre più frequenti nel controllare la vescica o l’intestino
  • Vagare o perdersi

Fase 7: Declino cognitivo molto grave 

  • Nella fase finale di questa malattia, vi è una totale incapacità nel rispondere all’ambiente circostante, di portare avanti una conversazione e, in seguito, di controllare i movimenti. 
  • Incapacità di mangiare e andare in bagno da solo.
  • Possono andare perdute le capacità di sorridere, di sedersi senza supporto e di sorreggere la propria testa. 
  • I riflessi diventano anomali. 
  • I muscoli diventano rigidi. 
  • La deglutizione diventa compromessa.

La malattia di Alzheimer è una patologia neurodegenerativa a decorso cronico e progressivo, al momento non esiste una cura.

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