CON LA NUOVA STAGIONE IMPORTANTE NON CONFONDERE LE CARATTERISTICHE

L’inizio della stagione primaverile quest’anno, in Italia, coincide drammaticamente con l’esplosione della pandemia da COVID-19. Così accade che la comparsa dei sintomi dovuti alle pollinosi, caratterizzati da riniti e congiuntiviti, divenga facilmente motivo di preoccupazione anche per coloro che sanno già di essere allergici. È necessario dunque capire in che modo si possano distinguere i sintomi dell’allergia da quelli del coronavirus.

I Sintomi iniziali del Coronavirus, che compaiono solo dopo 2-14 giorni dopo l’esposizione, sono rappresentati da:
• Febbre
• Tosse
• Mancanza di respiro

I sintomi dell’allergia, invece sono caratterizzati da:

  • starnuti
  • scolo nasale
  • naso chiuso
  • occhi lacrimanti
  • prurito alla gola e orecchie

Solo in caso di asma allergica, compaiono:

  • dispnea (respiro corto)
  • sibili respiratori
  • tosse

Ma l’elemento che più di tutti differenzia e caratterizza i sintomi da Covid – 19 è la presenza di febbre che invece, è assente nelle manifestazioni allergiche, o altamente improbabile. Se compare febbre suona il campanello d’allarme ed è necessario contattare il proprio medico curante e rimanere presso il proprio domicilio evitando i contatti sociali.  Inoltre, le sindromi allergiche sono causate da una risposta del sistema immunitario e non sono contagiose.

Le allergie respiratorie sono cresciute in modo esponenziale negli ultimi anni e secondo il Ministero della Salute, si stima che oggi nel mondo ne soffra una persona su 4, in Italia quasi 20 milioni di persone. Le allergie stagionali tendono a colpire gli occhi e il naso e la maggior parte dei sintomi é localizzata nell’area frontale, nella testa, nel naso con sinusiti e congiuntiviti. I sintomi del coronavirus invece sono simil-influenzali, più sistemici, interessano tutto il corpo. Mentre le allergie si localizzano nelle alte vie respiratorie, il coronavirus e l’influenza colpiscono le basse vie respiratorie.

Chi sa di essere allergico ai pollini e soffre di tosse e raffreddore saprà che si cura secondo le prescrizioni mediche con terapie solitamente a base di antistaminici e corticosteroidi in inalazione, utili ad alleviare i sintomi. Rimanendo a casa , come peraltro prescrivono i decreti governativi a causa del coronavirus, si eviteranno occasioni di contatto con gli allergeni e, al momento di uscire, è opportuno utilizzare la mascherina che servirà da barriera filtrante ma anche contenitiva, per evitare di diffondere inconsapevolmente una sottostante infezione virale. Oggi sappiamo che ci sono alcuni casi asintomatici e quindi portatori sani e tosse e starnuti provocati da allergeni possono trasformarsi in agenti di propagazione del coronavirus. Quindi è buona norma civica e sociale una maggiore cautela in questo periodo.

Chi non sa ancora di essere allergico e sviluppa sintomi respiratori in questo periodo potrebbe confonderli ancora di più con quelli del Coronavirus. In presenza di tosse e raffreddore che possano far sospettare un’allergia respiratoria, la prima cosa da fare è contattare il proprio medico curante per avere una corretta diagnosi e impostare un programma terapeutico da mettere in atto.

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