QUALI SONO LE REGOLE E I CONSIGLI DA SEGUIRE

In relazione all’emergenza COVID-19 i decreti che contengono le misure di contrasto e contenimento del diffondersi del virus incentivano i datori di lavoro ad applicare il lavoro agile, lo smart working, per tutta la durata dello stato di emergenza, a ogni rapporto di lavoro subordinato, anche in assenza di accordi individuali. In molti stanno imparando a conoscere le potenzialità dello smart working. Si tratta di una particolare modalità di lavoro, ossia quella svolta da remoto (solitamente nella propria abitazione o in uno spazio di co-working), lontano dagli altri colleghi e dalla sede ufficiale dell’azienda. Tuttavia le attività in smart working devono essere affrontate con la consapevolezza dei rischi correlate a questa modalità di lavoro, alle attrezzature utilizzate agli ambienti in cui si opera.

Gli esperti dunque raccomandano una serie di consigli da seguire per tutelare la salute ed evitare rischi, soprattutto per la gestione del tempo, la sistemazione degli spazi, la postura, l’illuminazione.

  • È importante creare un ufficio tutto per se: cercare di creare un angolo tranquillo della casa che faccia le veci dell’ufficio, bisognerebbe provare a ripensare la distribuzione degli spazi, stabilendo quali potrebbero essere le stanze della casa aperte a tutti e quali gli spazi dedicati al lavoro individuale. Può essere anche uno spazio molto piccolo, ma accogliente e confortevole, senza disturbi esterni, per quanto possibile. È importante avere a disposizione una seduta adatta, uno schermo grande a sufficienza e una scrivania della giusta altezza. Per gli spazi piccoli, sì a tavoli che possono essere anche scrivanie e a sedie leggere che si possono spostare facilmente: anche senza uno spazio dedicato solo al lavoro, cambiare la sedia o trasformare il tavolo può aiutare la concentrazione.
  • Stare attenti alla postura:  è molto importante scegliere la sedia adatta. Infatti una ricerca condotta da Assosalute, Associazione nazionale farmaci di automedicazione conferma che e quasi 1 italiano su 2 dichiara di avere sofferto di mal di schiena, male alle ginocchia, male al collo più durante gli ultimi mesi (c’è anche chi lavora sul divano, col computer sulle ginocchia…). Secondo gli esperti quando ci sediamo per lavorare al pc i piedi devono essere poggiati a terra, il ginocchio deve formare un angolo di 90 gradi, e così le anche con la colonna vertebrale, sempre essere in appoggio allo schienale della sedia. Anche gli avambracci, che devono essere poggiati sul tavolo, devono formare un angolo di 90 gradi con il gomito e le spalle. Il computer deve essere posizionato frontalmente e gli occhi devono puntare la metà superiore dello schermo. È importante non stare troppo a lungo nella stessa posizione, fare qualche passo, un po’ di stretching e contrarre la muscolatura degli arti inferiori e degli addominali, anche per aiutare la circolazione.
  • Inoltre, è importante anche preservare la vista. Durante la giornata passiamo molto tempo davanti al computer o al cellulare e la conseguenza è avere occhi rossi, stanchi, occhiaie, fatica a mettere a fuoco, cefalea, emicrania, appannamento visivo, occhio secco, dolore al collo, fastidio alle spalle, disturbi alla colonna vertebrale, crampi a mani, dita, gomiti. braccia. Le cause principali sono: lavoro prolungato e senza pause, scarsa illuminazione o illuminazione monocromatica, abbagliamento da luce blu prodotta dagli schermi, errate posizioni del computer e dello schermo, posture anomale. È consigliabile sbattere le palpebre spesso e fare pause ogni 20-30 minuti di lavoro: guardare il panorama dalla finestra, alzarsi per fare due passi – per esempio durante le telefonate -, massaggiare gli occhi e bere un bicchiere d’acqua.  E’ bene quindi regolare la luminosità dello schermo, controllare la postura, assicurarsi di non avere problemi di vista, usare occhiali con filtro e collirio protettivi contro la luce blu, controllare l’umidità dell’aria perché non sia troppo secca o troppo ventilata e usare lacrime artificiali o gel contro l’occhio secco. E sottoposti a regolari visite oculistiche.

Molti di noi, questa nuova tipologia di lavoro, probabilmente non la vivono più come una scelta. Ciò può innescare meccanismi che generano ansia e per questo per mantenere un equilibrio è bene non cambiare il ritmo sonno-veglia, cercare di mantenere il totale delle ore stabilite in ufficio, vestirsi come se si dovesse uscire, anche se in modo comodo. E prevedere con i colleghi anche delle pause “caffè” virtuali, attraverso chat, video e cellulare.

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