QUALI SONO LE LINEE GUIDA DA RISPETTARE
Ora che in Italia, sono ricominciate le attività sportive, comprese quelle da contatto come basket, pallavolo, karate, calcio, ci si domanda se anche i dilettanti possono praticare sport in sicurezza. Ogni Federazione associata al Coni ha le sue specifiche regole dettagliate e scrupolose dove le linee guida generali prevedono un distanziamento che in genere non è meno di due metri, sanificazione degli ambienti e degli attrezzi, divieto di scambiarsi materiali e bottiglie. Meglio presentarsi negli impianti sportivi già vestiti: gli indumenti indossati per l’attività fisica vanno riposti subito in borse personali.
In generale, il rischio di contagio per gli atleti è più alto in quanto a causa degli sforzi fisici intensi, avviene un deficit di anticorpi nell’organismo e si è quindi, più suscettibili ad infezioni. Inoltre, non va dimenticato che durante l’attività fisica si inspira più profondamente (quindi si è più a rischio contagio in presenza di una persona infetta) e si espira altrettanto profondamente (e si rischia di emettere un’alta quantità di virus se si è infetti).
Sicuramente sono da preferire sport all’aperto, soprattutto durante questa stagione estiva, ma con le dovute precauzioni ci si può allenare anche in palestra. Tutte le Federazioni, comprese quelle di sport a bassa intensità, non raccomandano l’utilizzo delle mascherine durante l’attività fisica, che però va indossata per raggiungere gli spogliatoi. Come sostengono diversi medici, l’uso della mascherina durante lo sforzo fisico intenso non garantisce il giusto afflusso di ossigeno con conseguenze anche serie come perdita di conoscenza, mancanza di lucidità. Non solo, quando respiriamo con la mascherina si produce anidride carbonica che si accumula: nella normale attività respiratoria ha il tempo di uscire, ma sotto sforzo viene respirata e se ne accumula sempre di nuova. Infine all’interno si accumula uno strato di umidità che può rappresentare un pericolo per gli altri nel momento in cui la tolgo perché può essere potenzialmente contagioso.
Alcuni consigli da esperti, per praticare diversi sport in sicurezza:
- Corsa, bici e trekking: correndo o camminando velocemente, le goccioline di saliva vengono disperse posteriormente quindi meglio evitare la fila indiana ma rimanere ad una distanza di almeno 4 metri. Per la bici la distanza deve essere maggiore, almeno di 20 metri.
- Sport da contatto: gli sport da contatto, soprattutto se svolti al chiuso, hanno certamente un livello di rischio maggiore che si può provare a limitare durante gli allenamenti con il distanziamento (i protocolli sono estremamente rigidi) ma non certamente in partita o in gara.
- Piscina: il cloro è un viricida, per questo di per sé le piscine sono un ambiente sicuro. Il problema se mai lo rappresenta l’accesso agli spogliatoi, che vanno sanificati in modo costante. La Federazione nazionale nuoto ha stabilito che ogni persona deve avere a disposizione 7 metri quadrati di superficie di acqua e ai gestori è richiesto di privilegiare l’accesso con prenotazione.
- Palestra: le palestre sono luoghi piuttosto critici, ma ci si può allenare in sicurezza seguendo una serie di accorgimenti non solo legati alla sanificazione di ambienti e attrezzi, ma anche per ridurre il rischio di trasmissione del virus nell’aria, in genere elevato in ambienti piccoli, con scarsa ventilazione, frequentati da molte persone. Se non esiste un sistema di ventilazione nell’edificio andrebbero aperte porte e finestre per almeno 15 minuti tra una lezione e l’altra. Nelle piccole palestre, con scarse opportunità di ventilazione, i dispositivi portatili di purificazione dell’aria possono essere un’alternativa. Va infine limitato il numero di persone, consiglio un’area di almeno 7 metri quadrati a persona e quindi è richiesto l’accesso solo tramite prenotazione.